Alte mura spesse
4 metri
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GIOSUÈ UN VERO STRATEGA
LA CITTÀ DI GERICO
È situata vicina alle calme e limpide acque del Giordano, in una depressione che va al di sotto del livello del mare, una delle più antiche città, ritenuta inespugnabile, per le sue mura spesse 4 metri e molto alte.
Nell'antichità un uomo la osservava da lontano riflettendo se avesse qualche punto debole, voleva prenderla.
Era già stato li 40 anni prima e l'aveva osservata ben bene dall'interno, ora la osservava dall'esterno, notò che in certi punti le mura erano leggermente ristrette con angoli oscurati alla vista delle guardie appostate sulle alte mura.
Ragionò, si potrebbero scalzare quelle pietre di base una ad una, lasciando solo l'ultima, per poi toglierla in contemporanea con altri punti, e il muro crollerebbe in diversi punti lasciando aperti dei passaggi da dove potrebbero entrare i soldati.
Ma come fare a portare delle squadre di demolitori passando nel tratto scoperto e non essere visti dalle guardie appostate?
Pensò: ci vuole un diversivo.
E qui Giosuè si supera, grazie anche alle strategie che Geova gli fornisce illuminandogli la mente.
La partenza di tutto è il suo Dio, che gli suggerisce, ispirandolo, cosa fare, come farlo, e quando farlo.
Ed ecco l'idea, inserire delle squadre d'assalto all'interno di una folla, che marciano, facendo un gran rumore, in più far suonare molti corni, dove tutti urlano, la giostra così composta si avvicina il più possibile nei punti strategici oscurati alla vista delle guardie situate sulle torri, le squadre di demolizione scivolano quatti quatti e si nascondono, cominciando immediatamente a scalzare le pietre.
Il giorno successivo, si ripete il tutto, permettendo alla squadra di essere sostituita con uomini riposati.
Così avviene per 6 giorni.
Il settimo giorno si devono togliere le ultime pietre e far crollare quelle di sopra, ed è necessario intensificare gli scavi, le squadre si stancano presto, facendo 7 giri, si portano molti altri scavatori sul posto insieme a molti soldati e questi non dovevano urlare per non trarre l'attenzione su di loro, ma urlare solo dopo al segnale stabilito, con un grande e intenso urlo e con suono dei corni, nel frattempo gli scavatori ampliano i passaggi, le mura crollano, e i soldati che sono li già pronti, invadono Gerico.
Come risulta scritto in:
Giosuè 6:2 Geova disse a Giosuè: “Vedi, ti ho dato in mano Gèrico, il suo re e i suoi valorosi guerrieri. Tutti voi uomini di guerra dovete marciare intorno alla città, facendo il giro della città una volta. Devi farlo per sei giorni. Sette sacerdoti devono portare sette corni di montone davanti all’Arca. Ma il settimo giorno dovete marciare intorno alla città sette volte e i sacerdoti devono suonare i corni. Quando verranno suonati i corni di montone, non appena ne sentirete il suono, tutti i soldati dovranno prorompere in un possente grido di guerra. Allora le mura della città crolleranno, e i soldati si dovranno lanciare all’attacco, ciascuno dritto davanti a sé”
Andò esattamente così, come Dio aveva suggerito a Giosuè che fu abile nel far eseguire il piano nei minimi particolari da tutti.
È pure rilevante la corda rossa messa alla finestra della torre dove c'era Ràab e i suoi parenti, era un segno visibile per gli scavatori, perché non la scalzassero, Dio sapeva benissimo dov'era Ràab, non aveva bisogno di un segno visibile, mentre doveva essere visibile per i demolitori.
[L'aggiunta delle squadre di demolitori, non è menzionato nel versetto, ma ci potrebbe stare nel piano, fornendo una logica per tutti i particolari.]
Se questi furono i particolari del piano, allora perché Giosuè non lo mise per scritto e tenne riservato l'informazione, alle sole squadre di demolitori?
Semplicemente perché voleva attribuire la gloria a Dio.
Gerico fu presa nel nome di Dio, lo stesso che fece in seguito Davide, dicendo a Golia : "Geova oggi ti ha dato in mano mia, tu vieni a me con la spada, ma io vengo a te nel nome di Geova, e ti taglierò la testa con la tua spada".
PRESA DELLA CITTÀ DI AI
Il piano che Giosuè attuò per la conquista della città di Ai fu capovolto.
Se con Gerico fece l'attacco entrando dentro le mura, con Ai fece l'opposto, facendoli uscire dalle mura, utilizzando la tecnica di alcuni uccelli, che per salvare i piccoli, si mostrano alla volpe con un'ala rotta e facile da predare, al solo scopo di allontanarla dal nido, per prendere il volo appena i piccoli sono al sicuro.
Allo stesso modo Giosuè fece un attacco frontale con pochi uomini, mentre il grosso dell'esercito era appostato dietro la città e nascosto.
Quando Giosuè fingendosi sconfitto si ritirò, l'esercito nemico lo insegui per finirlo, ma a questo punto i soldati appostati dietro la citta che ora aveva le porte aperte e senza soldati, entrarono e la presero.
Il racconto è descritto come segue.
"Io e tutti quelli che sono con me ci avvicineremo alla città e, quando gli uomini di Ai usciranno contro di noi come la prima volta, batteremo in ritirata. Quando usciranno per inseguirci, li attireremo lontano dalla città, perché diranno: ‘Si danno alla fuga come la prima volta’. E noi batteremo in ritirata. Quindi voi dovrete uscire allo scoperto e catturare la città; Geova vostro Dio ve la consegnerà in mano. Giosuè 8:5
Funzionò proprio come era programmato il piano.
Ai, Gerico, furono prese perché gli israeliti, avevano fede nel Dio di Giosuè.
Il popolo non conosceva il piano, ma solo quelli impiegati nei vari compiti, tuttavia ubbidirono scrupolosamente nei minimi particolari avendo fiducia nel loro condottiero.
Che dire di noi? Siamo al sicuro?
Si se ci rifugiamo dentro la torre e se ci sarà un piano, lo seguiremo con fiducia. Perché?
"Il nome di Geova è una forte torre: il giusto vi corre e riceve protezione." Proverbi 18:10
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