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mercoledì 8 luglio 2020

GIACOBBE ED ESAÙ: 2 GEMELLI CHE FECERO LA STORIA

Quasi uguali
CARATTERI OPPOSTI COSTRETTI A DECIDERE INSIEME
IL primo energico deciso, trasmette fermezza, un abile cacciatore, rispetta il padre e desidera la sua approvazione, ma è impulsivo, sanguigno e precipitoso, la fame lo spinge ad accettare un piatto di minestra, che diventa una maledizione per lui.
L'altro, riflessivo, casalingo, esperto nel preparare minestre, attaccato alla gonna della Madre, desideroso della primogenitura spirituale più di quella materiale, che appartiene al fratelo per diritto di nascita, è cauto, riflessivo, e  si allea con la madre.
Un giorno mentre cucina gli capita la grande occasione di fare il baratto, suo fratello arriva affamato dalla caccia, lui sul fuoco belle pronto, ha un piatto di minestra di lenticchie che fanno gola al fratello che gliele chiede, è il momento giusto che aspettava e propone lo scambio.
Esaù accetta, è fatta, ora la primogenitura è passata di diritto a Giacobbe.
Questi due fratelli si sarebbero scannati col tempo, invece, via via che sorgevano le questioni di contrasto, le hanno sempre risolte.

Il segreto del merito della pace va alla madre dei gemelli Rebecca che è riuscita a tenerli a bada con dei metodi suoi, fino all'età adulta quando scelsero strade diverse, diventando 2 grandissimi popoli, come era successo anni prima fra Isacco e Ismaele che generarono Ebrei e arabi, che dopo millenni le loro discendenze continuano a scannarsi.

Questo dramma biblico a volte si ripete, sicuramente con delle varianti, ma con lo stesso schema, cioè 2 personaggi di grande successo completamente diversi l'uno dall'altro, ma costretti a cooperare insieme, dove il collante è un terzo  personaggio, maestro della mediazione che trova sempre la soluzione ai contrasti.
Sembra la fotografia del vertice di una nazione esistente ora.
Esaù e Giacobbe furono etichettati dalla storia, il primo come: "colui che disprezzò la primogenitura e la vendette per un piatto di lenticchie", e il secondo come: "colui che lottò tutta la notte per avere l'approvazione perché apprezzava le cose spirituali".

Avevano entrambi delle mogli, il primo 3 mogli straniere che lo facevano tribolare, il secondo 4 mogli discendenti di Abramo, di cui 2 sorelle che si facevano le scarpe (simboliche) reciprocamente, anche le loro famiglie contribuirono alla fondazione di questi 2 grandi popoli.
Ad Abramo, il nonno dei gemelli, Dio disse: 
Genesi 22:18 E per mezzo della tua discendenza tutte le nazioni della terra si benediranno, perché tu hai ascoltato la mia voce’”.
La futura storia dirà se la triade di personaggi moderni avrà funzionato come lo fece in quella antica.

martedì 7 luglio 2020

UN' ASINA COSA CI INSEGNA?

  
Asina di Balaam
COSA CI INSEGNA L’ASINA DI BALAAM?

L’Angelo voleva che l'asina si fermasse per fermare anche Balaam, ma Balaam voleva farla andare avanti perché era stato ingaggiato dal Re per andare a maledire il popolo ebreo, e la picchiava, è descritto in Numeri 22:23-33 "....... Infine Dio aprì la bocca dell’asina ed essa disse a Balaam: “Che ti ho fatto così che mi hai percosso queste tre volte?".....
La sua testartaggine di non voler ascoltare, fece di Balaam una pietra d'inciampo e di ostacoli, lo resero un profeta cocciuto e insistente e colpevole di molte sofferenze ad altri.
Questo episodio mi fa riflettere e mi chiedo, sto ascoltando e seguo la direzione che mi suggerisce la guida esperta? Oppure faccio di testa mia?

È sempre saggio dimostrare buon senso, e seguire chi ne sa più di te e ti indica la via.

GIOSUÈ UN GENERALE DOC

Alte mura spesse
 4 metri
GIOSUÈ UN VERO STRATEGA

LA CITTÀ DI GERICO

È situata vicina alle calme e limpide acque del Giordano, in una depressione che va al di sotto del livello del mare, una delle più antiche città, ritenuta inespugnabile, per le sue mura spesse 4 metri e molto alte.
Nell'antichità un uomo la osservava da lontano riflettendo se avesse qualche punto debole, voleva prenderla.
Era già  stato li 40 anni prima e l'aveva osservata ben bene dall'interno, ora la osservava dall'esterno, notò che in certi punti le mura erano leggermente ristrette con angoli oscurati alla vista delle guardie appostate sulle alte mura.
Ragionò, si potrebbero scalzare quelle pietre di base una ad una, lasciando solo l'ultima, per poi toglierla in contemporanea con altri punti, e il muro crollerebbe in diversi punti lasciando aperti dei passaggi da dove potrebbero entrare i soldati.
Ma come fare a portare delle squadre di demolitori passando nel tratto scoperto e non essere visti dalle guardie appostate?

Pensò: ci vuole un diversivo.

E qui Giosuè si supera, grazie anche alle strategie che Geova gli fornisce illuminandogli la mente.
La partenza di tutto è il suo Dio, che gli suggerisce, ispirandolo, cosa fare, come farlo, e quando farlo.
Ed ecco l'idea, inserire delle squadre d'assalto all'interno di una folla, che marciano, facendo un gran rumore, in più far suonare molti corni, dove tutti urlano, la giostra così composta si avvicina il più possibile nei punti strategici oscurati alla vista delle guardie situate sulle torri, le squadre di demolizione scivolano quatti quatti e si nascondono, cominciando immediatamente a scalzare le pietre.
Il giorno successivo, si ripete il tutto, permettendo alla squadra di essere sostituita con uomini riposati.
Così avviene per 6 giorni.
Il settimo giorno si devono togliere le ultime pietre e far crollare quelle di sopra, ed è necessario intensificare gli scavi, le squadre si stancano presto, facendo 7 giri, si portano molti altri scavatori sul posto insieme a molti soldati e questi non dovevano urlare per non trarre l'attenzione su di loro, ma urlare solo dopo al segnale stabilito, con un grande e intenso urlo e con suono dei corni, nel frattempo gli scavatori ampliano i passaggi, le mura crollano, e i soldati che sono li già pronti, invadono Gerico.
Come risulta scritto in:
Giosuè  6:2  Geova disse a Giosuè: “Vedi, ti ho dato in mano Gèrico, il suo re e i suoi valorosi guerrieri. Tutti voi uomini di guerra dovete marciare intorno alla città, facendo il giro della città una volta. Devi farlo per sei giorni. Sette sacerdoti devono portare sette corni di montone davanti all’Arca. Ma il settimo giorno dovete marciare intorno alla città sette volte e i sacerdoti devono suonare i corni. Quando verranno suonati i corni di montone, non appena ne sentirete il suono, tutti i soldati dovranno prorompere in un possente grido di guerra. Allora le mura della città crolleranno, e i soldati si dovranno lanciare all’attacco, ciascuno dritto davanti a sé”
Andò esattamente così, come Dio aveva suggerito a Giosuè che fu abile nel far eseguire il piano nei minimi particolari da tutti.
È pure rilevante la corda rossa messa alla finestra della torre dove c'era Ràab e i suoi parenti, era un segno visibile per gli scavatori, perché non la scalzassero, Dio sapeva benissimo dov'era Ràab, non aveva bisogno di un segno visibile, mentre doveva essere visibile per i demolitori.
[L'aggiunta delle squadre di demolitori, non è menzionato nel versetto, ma ci potrebbe stare nel piano, fornendo una logica per tutti i particolari.]
Se questi furono i particolari del piano, allora perché Giosuè non lo mise per scritto e tenne riservato l'informazione, alle sole squadre di demolitori?
Semplicemente perché voleva attribuire la gloria a Dio.
Gerico fu presa nel nome di Dio, lo stesso che fece in seguito Davide, dicendo a Golia : "Geova oggi ti ha dato in mano mia, tu vieni a me con la spada, ma io vengo a te nel nome di Geova, e ti taglierò la testa con la tua spada".



PRESA DELLA CITTÀ DI AI
Il piano che Giosuè attuò per la conquista della città  di Ai fu capovolto.
Se con Gerico fece l'attacco entrando dentro le mura, con Ai fece l'opposto, facendoli uscire dalle mura, utilizzando la tecnica di alcuni uccelli, che per salvare i piccoli, si mostrano alla volpe con un'ala rotta e facile da predare, al solo scopo di allontanarla dal nido, per prendere il volo appena i piccoli sono al sicuro.
Allo stesso modo Giosuè fece un attacco frontale con pochi uomini, mentre il grosso dell'esercito era appostato dietro la città e nascosto.
Quando Giosuè fingendosi sconfitto si ritirò, l'esercito nemico lo insegui per finirlo, ma a questo punto i soldati appostati dietro la citta che ora aveva le porte aperte e senza soldati, entrarono e la presero.
Il racconto è  descritto come segue.
"Io e tutti quelli che sono con me ci avvicineremo alla città e, quando gli uomini di Ai usciranno contro di noi come la prima volta, batteremo in ritirata. Quando usciranno per inseguirci, li attireremo lontano dalla città, perché diranno: ‘Si danno alla fuga come la prima volta’. E noi batteremo in ritirata. Quindi voi dovrete uscire allo scoperto e catturare la città; Geova vostro Dio ve la consegnerà in mano. Giosuè  8:5
Funzionò proprio come era programmato il piano.
Ai, Gerico, furono prese perché gli israeliti, avevano fede nel Dio di Giosuè.
Il popolo non conosceva il piano, ma solo quelli impiegati nei vari compiti, tuttavia ubbidirono scrupolosamente nei minimi particolari avendo fiducia nel loro condottiero.

Che dire di noi? Siamo al sicuro?
Si se ci rifugiamo dentro la torre e se ci sarà un piano, lo seguiremo con fiducia. Perché?
"Il nome di Geova è una forte torre: il giusto vi corre e riceve protezione." Proverbi 18:10

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En.. di Ab….

URIA: L'ITTITA FU UN UOMO DI FERRO

Tutti possoni 
leggere ciò
che sta pensando
Davide


Davide si trovò in un
triangolo pericoloso

come quello nucleare
 di 
Saluggia in
Piemonte  

IL TRIANGOLO 
UZZIA, DAVIDE E BETSABEA

Uria l'ittita tradito 3 volte, dalla moglie, dal suo Re Davide che si fingeva pure suo amico, e dal suo comandante militare, fu messaggero di morte di se stesso, portando con se la missiva sigillata che lo avrebbe fatto uccidere dal suo comandante militare.

URIA di ferro, perché tra lusinghe e trappole e il tradimento delle 3 persone più  vicine a lui, ne usci morto ma integro, non fece nessun compromesso, e sconfisse Davide.
Nella risurrezione di entrambi, seduti allo stesso tavolo, vedo il grande re Davide che china la testa davanti a URIA l'ittita.
Penso tuttavia, che Uria non fosse una cima di strategie, ma ebbe comunque il sospetto di qualche intrigo alle sue spalle, quando Davide lo invitò alla corte, lui un soldato valoroso, ma semplice, mangiando con lui alla stessa tavola e facendolo bere in quantità, e poi congedandolo con l'incoraggiamento a passare la notte con sua moglie.

Prima ci fu l'adulterio della moglie con David, e lei rimase incinta.
-Davide "...scorse una donna che faceva il bagno: era bellissima. Allora ......Davide mandò qualcuno a prenderla. La donna andò, e lui ebbe rapporti sessuali con lei." 2Samuele 11:2

Poi cercò di coprire la sua colpa
-"...Davide poi lo mandò a chiamare per invitarlo a mangiare e bere con lui, e lo fece ubriacare. Eppure anche quella sera, invece di tornare a casa sua, Uria andò a dormire insieme ai servitori del suo signore. "

Infine essendo Uria un uomo fedele (esisteva la regola che il soldato in battaglia doveva astenersi dai rapporti sessuali ) in questo si dimostrò di ferro, non concesse via d'uscita a Davide, ormai preso in trappola dagli avvenimenti e dai suoi stessi pensieri di recupero, (un po' come successe a Pietro che non voleva rinnegare Gesù ma lo fece), si infangò ancora di più nel complotto, architettando la sua morte.
"La mattina successiva Davide scrisse una lettera a Giòab e gliela mandò per mano di Uria. Nella lettera aveva scritto: “Mettete Uria in prima linea, dove la battaglia è più aspra. Poi voi indietreggiate, così che lui sia colpito e muoia”."  2 Samuele 11:13

Davide : Un combattente abile in strategie.  
Ve ne elenco 3:

1- con l'astuzia, fece mettere a morte colui che si vantò di aver ucciso l'unto di Geova, essendo anche lui unto, proteggeva anche se stesso.
" ..Davide gli chiese: “E come mai non hai avuto timore di uccidere l’unto di Geova?” Dopodiché chiamò uno dei suoi uomini e gli ordinò: “Vieni qui e colpiscilo.. lo colpi con la spada.." 1 Samuele 1:14

2- con il coraggio, andò nel campo di battaglia, di notte, tanto che i piedi di Davide erano vicini alla testa di Saul, con la lancia piantata a terre.

"Così Davide e Abisài raggiunsero di notte l’esercito nemico. Sàul dormiva nell’accampamento con la lancia piantata nel terreno vicino alla testa" 1 Samuele 26:7

3- con la lealtàtagliando a Saul un lembo del mantello, e dicendogli poi che non era andato oltre perché gli era leale.
"...Quando ho tagliato il lembo del tuo manto non ti ho ucciso. Ora puoi vedere e renderti conto che non ho intenzione di farti del male o di ribellarmi e che non ho peccato contro di te..." 1 Samuele 24:11

Tuttavia nello scontro con Uria, perse la faccia, la dignità e la libertà di parola con Dio, sentendosi oppresso per la colpa, da quel momento in poi.

-DAVIDE perse i 2 figli avuti da Betsabea, il primo appena nato, e il secondo che pur essendo diventato Re si allontanò  dalla pura adorazione, adorando nella sua vecchiaia dei stranieri.


Che dire di Betsabea? donna ammagliatrice che mentre il marito era al fronte, era nel periodo della sua fertilità, si dilettava facendo il bagno nuda sotto la finestra del re Davide che osservava compiaciuto, tanto che la mandò a prendere, (diverso da invitare), ebbero rapporti e rimase incinta, 
Tuttavia, perse tutto, il marito Uria i 2 figli e la dignità, bella astuta, ma adultera. 

URIA uomo di ferro, morì ma vinse, le sue qualità saranno riconosciute e premiate. 

Si! L'uomo integro vince su tutti.

Tuttavia c'è una considerazione da non dimenticare, Uria fu un uomo di ferro a motivo della sua integrità a livello di ubbidienza ai comandanti e alla legge di astinenza ai rapporti matrimoniali durante la battaglia, ma di lui non viene menzionata l'esistenza di una relazione con Geova. Infatti viene etichettato come 'l'ittita' e nulla più, che era un popolo in opposizione a Geova. 
Mentre Davide risulta un gigante nel suo rapporto con Geova, e questo non può essere sorvolato da Dio il quale nella sua lealtà l'ha tenuto in considerazione sulla bilancia dei meriti, definendolo 'uomo secondo il mio cuore'.


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En.. di Ab….

lunedì 6 luglio 2020

L' AMALECHITA STUPIDO

Simpson cervello piccolo
Per srotolare bene la matassa occorre trovare il bandolo, cioè avere discernimento.

L' AMALACHITA FU UN UOMO AVIDO SENZA EMPATIA, SI LIMITÒ AI SUOI PENSIERI, GLI COSTÒ LA VITA.

 Quando si può dire di conoscere qualcuno?
Quando si conosce ciò che pensa la persona!
Non per sentito dire.
Es. DELL’ AMALECHITA corriere che portava una buona notizia a Davide cioè la morte del suo nemico numero 1 Saul e si vanto' di essere stato lui a metterlo a morte, (secondo il suo giudizio spinto dalla sua avidità pensò che Davide lo avrebbe ricompensato), immaginando di aver fatto una cosa gradita a Davide uccidendo il suo nemico, ma il pensiero di Davide era completamente diverso,
2 Sam. 1:14-15....”Quindi Davide gli disse: “Come mai non hai temuto di stendere la mano per ridurre in rovina l’unto di Geova?”  Allora Davide chiamò uno dei giovani e disse: “Accostati. Colpiscilo”. Pertanto lo abbatté così che morì.”
Cosa impariamo?
Prima di confidarsi con qualcuno, è meglio usare discernimento e cercare di conoscere i suoi pensieri principali.
L' Amalechita era stupido senza buon senso perché pensava che Davide la pensasse come lui, aveva attribuito i suoi sentimenti a un uomo molto diverso da se .
Principio importante, specialmente per conoscere Dio dobbiamo studiare la sua parola, per sapere come la pensa, allora agiremo con saggezza.
Morale; lo stupido se ne infischia di trovare il bandolo della matassa, non vede oltre il naso, ora immaginatelo a srotolare il gomitolo (cioè una questione complicata) farà solo danni tanti danni.

LA MOGLIE DI POTIFAR

SE QUALCUNO SCRIVE DI TE DIVENTI UN PERSONAGGIO 
Pensate a un piccolo personaggio biblico (la moglie di potifar), una quasi cortigiana.

Una moglie
pinocchiosa
Divenne famosa in senso negativo, con poche righe scritte su di lei senza che fosse menzionato il suo nome fu:  la moglie di Potifar.
Donna bramosa e falsa, accusò ingiustamente Giuseppe, ragazzo integerrimo, di volerla stuprare, con queste parole:
"Dopo qualche tempo, la moglie di Potifàr mise gli occhi su Giuseppe e gli disse: “Vieni a letto con me!” Ma lui rifiutò" Genesi 39:7
Divenne un personaggio lascivo, appiccicoso, falsa.

Mi chiedo come reagirà quando sarà resuscitata?
Come la considererà suo marito?
Avrà  un inserimento facile, o sarà bollata come pinocchiosa?
Il buon nome di un personaggio sarà la sua eredità dopo la resurrezione..
"Un buon nome è meglio del buon olio" Ecclesiaste 7:1

Il personaggio si forma, e si memorizza se qualcuno scrive di lui e un altro è disposto legge.

DAVIDE UN GIOVANE CORAGGIOSO CHE VINSE SU DUE FRONTI CONTEMPORANEAMENTE

Confidava in Geova
e conosceva la sua
fionda e le sue pietre
ESPRESSE QUASI SEMPRE SENTIMENTI POSITIVI

Personalmente mi piace molto Davide, questo ragazzo teenager coraggioso che affrontò un gigante di 3 m. infuriato, e minaccioso.
Davide, dice a Golia : "Geova oggi ti ha dato in mano mia, tu vieni a me con la spada, ma io vengo a te nel nome di Geova, e ti taglierò la testa con la tua spada."
Ecco le sue parole esatte: 1 Samuele 17:45 "Davide replicò al filisteo: “Tu mi affronti armato di spada, lancia e giavellotto, ma io ti affronto nel nome di Geova degli eserciti, l’Iddio delle schiere d’Israele, del quale ti sei fatto beffe. Oggi stesso Geova ti consegnerà nelle mie mani, e io ti abbatterò e ti staccherò la testa;"
Davide era sicuro di se, anche se ancora un ragazzino.
Memore della sua esperienza del'uso della fionda con le pietre lisce, un'arma micidiale nelle sue mani per via del suo allenamento e la precisione che aveva raggiunto, con  risultati eclatanti, perché  aveva già abbattuto un orso e un leone?

Quel giorno Davide vinse su due fronti, primo abbatté Golia, e secondo abbatté il re Saul, perché un re che si rispetti con un esercito a sua disposizione, non deve accettare di mandare un ragazzino contro un gigante, e stare a guardare, lui con tutto il suo esercito, per lui fu un'umiliazione indelebile.

Fu un esempio negativo per quei ribelli moderni che obbligano i ragazzini a combattere in prima linea stando a guardare, magari dicendogli anche che Dio li aiuterà.

Li, si trattò di un combattimento tra due campioni differenti, Golia rigido come una pietra campione di forza, e Davide come uno scoiattolo campione di agilità e di precisione.

Il re avrebbe almeno dovuto testarlo per vedere la sua abilità, così ci ha rimesso la faccia, ha perso la sua battaglia dando la vittoria a Davide, il quale divenne di fatto, e all'istante re in sostituzione di Saul, anche se era già stato scelto da Dio tramite Samuele.
Davide si comportò da vero saggio perché attribuì il merito a Geova, affrontando il gigante nel suo nome, proprio come fece Giosuè che prese Gerico attribuì pure lui la vittoria a Geova.

Comunque è da notare il fatto che lui non prese un'unica pietra ma ben 5, perché ?
Se avesse fallito con la prima avrebbe avuto ancora quattro possibilità.
Tuttavia, con la prima fece centro nella fronte di Golia e lo tramorti e poi gli tagiò subito la testa, e proclamò con fede, la vittoria appartiene a Geova.
Quella fede che aveva rafforzato notte dopo notte lassù sui monti a proteggere le sue pecore al pascolo, dagli orsi e dai leoni che erano a caccia sotto le stelle al chiaro di luna.
Ecco perché  affrontò Golia senza il minimo tentennamento o traccia di paura e anche con un po' di spavalderia.

La preparazione, fu un'altra bellissima qualità di Davide, come si deduce dai suoi movimenti, e dalla scaletta mentale che si era immaginato.
"scelse dal letto del torrente cinque pietre lisce e le mise nella tasca della sua sacca da pastore; in mano aveva la sua fionda. Quindi si mosse verso il filisteo." 
"prese una pietra e la lanciò con la fionda, colpendo il filisteo in fronte. La pietra gli si conficcò nella fronte, e lui crollò con la faccia a terra" 1 Samuele 17:40,49

Davide sempre coi riflessi pronti e sveglio come il gallo al mattino, fu così che in seguito, quando Saul geloso del suo successo, lo voleva inchiodare al muro con una lancia, si scansò, anche se era concentrato a suonare l'arpa, manteneva sempre l'occhio vispo guardandosi le spalle. 

Solo quando fu avanti con gli anni, sfarfallò con Betsabea, per poi riprendersi, contrito pentito e deluso del suo gesto, fu pesato, macchiato, perdonato, punito e riutilizzato nella sua vecchiaia, dovendo comunque lottare coi suoi guai fino alla sua morte.

Nel complesso la bilancia era a suo favore, tanto che Dio lo onorò dicendo di lui:
"un uomo secondo il mio cuore".
Davide un uomo vincente su tutti i fronti meno uno.

LA SACRA FAMIGLIA EBBE UNA CONVIVENZA COMPLICATA

Da aggiungere altri
6 figli come minimo
LA CRESCITA VELOCE DI UN FIGLIO 

Espongo le mie riflessioni, di un argomento molto delicato,  lo faccio in punta di piedi e con il massimo rispetto a motivo della santità della famiglia che vado a descrivere, e immaginando le situazioni a cui i personaggi erano costretti a convivere.

-Maria adolescente di circa 16 anni, sarebbe diventata ragazza madre, partorì vergine, (una cosa anche oggi possibile, se si pensa ad una inseminazione artificiale), ed ebbe rapporti con Giuseppe solo dopo la nascita di Gesù.
Appena saputo dall'angelo di essere incinta in modo miracoloso andò a trovare una sua parente anziana che abitava sui monti, Elisabetta detta la donna sterile anche lei ora incinta di 6 mesi che poi partorì Giovanni Battista rimanendo con lei per 3 mesi e dando una mano a questa donna anziana, entrambe si fecero reciprocamente una grande compagnia e incoraggiamento.
Visse a Nazareth un paese con una strada centrale in salita e leggermente curva, con case adiacenti a destra e a sinistra viste ora, nel suo tempo erano molto meno, la sua era in mezzo.

Quali erano i suo rapporti con le vicine di casa ?
Probabilmente non disse loro che suo figlio era il frutto dello S.S. e figlio di Dio, perché loro non le avrebbero creduto, la vedevano come una brava mamma che era rimasta incinta giovanissima, e poi Giuseppe che ne era fidanzato, la sposò, in questo modo giustificava il fatto che era incinta, (lo scatto di maggiore età tra gli Ebrei, già da allora avveniva a 13 anni e 1 giorno per i maschi e 12 anni e un giorno per le femmine), Maria ne aveva circa 16.
La sua situazione non gli permetteva di confidarsi con le vicine di case, di conseguenza teneva tutto dentro di sé, per riservatezza, e non per paura di essere lapidata per adulterio, Maria era fidanzata con Giuseppe, che si era assunto la responsabilità del matrimonio, quindi si mantenne riservata come è scritto:
"Maria custodiva tutte quelle parole, traendone conclusioni nel suo cuore." Luca 2:19

-Giuseppe, preoccupato per le conseguenze per Maria nel caso avesse deciso di non separarsi con Lei, credette al sogno in cui l'angelo lo rassicurava sulla fedeltà di Maria, ebbe fiducia anche in Maria, anche se non ebbe neppure modo di verificare direttamente la sua verginità, ma accettò pure la decisione di Maria, di non avere rapporti fin dopo la nascita di Gesù (azione che non tolse i dubbi a Giuseppe nel caso né avesse) :
"Ma non ebbe rapporti sessuali con Maria fino a quando lei non partorì il bambino, e lui lo chiamò Gesù" Matteo 1:25
Artigiano di professione faceva manufatti in legno, mestiere che insegnò ai suoi figli una volta cresciuti.

-Gesù figlio di Dio e non figlio illegittimo.
Fin da piccolo dovette conciliare le due possibilità, tra l'esaltazione di essere FIGLIO DI DIO o la vergogna di essere illegittimo?
Alcuni adulti erano a conoscenza di questi avvenimenti, e considerando che la voce corre, di sicuro Gesù avrà avuto qualche compagno di giochi che con la curiosità dei bambini e la loro innocente ingenuità, gli chiedessero: "tua madre è una ragazza madre?"
Una volta a casa, Gesù rivolse la stessa domanda ai genitori.
Che risposta diede Maria?
Il peso di pensare di essere figlio illegittimo, era nulla in confronto alla verità di essere figlio di Dio.
Non c'è dubbio che Maria gli disse la verità, quello in cui lei credeva fermamente, esattamente ciò che era avvenuto, cioè: 
L'angelo Gabriele mi è apparso, e mi ha spiegato che tu sei figlio di Dio concepito per opera dello S.S. diventerai un Re e salverai il mondo, io ti ho partorito quando ero ancora vergine".

Per un ragazzino di 7, 8, anni sono parole che pesano come una montagna.
È passato dal pensiero di essere figlio di una ragazza madre, all'essere "FIGLIO DI DIO".
Gesù credette fermamente a questa seconda versione, pensiero che lo accompagnò in tutta la sua crescita, dandogli una grande spinta per una maturità veloce, smise di giocare per riflettere perennemente sulle parole di quella frase.

Gesù crebbe in fretta a 12 anni insegnava ai maestri:
"Infine dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, intento ad ascoltarli e a far loro domande. E tutti quelli che lo ascoltavano erano pieni di stupore per la sua comprensione delle cose e le sue risposte" Luca 2:46

-Fratelli (minimo 6) gelosi e  schernitori dicevano che era matto, e sono arrivati al punto di cacciarlo di casa perché si vergognavano di lui:
"Quando i suoi parenti lo vennero a sapere, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé" Marco 3:21
 alcuni fratelli inizialmente non credevano che fosse figlio di Dio, sarebbe stata una situazione irreale e troppo importante per poter credere che fossero veramente fratelli del Figlio di Dio.
Gesù dovette subire anche i loro sguardi di disapprovazione.
"Infatti i suoi fratelli non esercitavano fede in lui" Giovanni 7:5
Alcuni di loro cambiarono comunque pensiero riguardo Gesù, dopo la sua morte.
Giacomo e Giuda divennero suoi discepoli e scrissero una lettera per uno, che fu poi inserita nella Bibbia.

Anche Giovanni Battista, suo cugino chiese un chiarimento:
"Giunti da Gesù, gli uomini gli dissero: “Giovanni Battista ci ha mandato da te per chiederti se sei tu colui che deve venire o se dobbiamo aspettare un altro” Luca 7:20

In quella famiglia il fardello da portare era veramente molto pesante, in crescendo a cominciare  dai fratelli, poi dal padre Giuseppe, e poi Maria, e infine da Gesù.

I rapporti tra Maria e Gesu.
Sono narrati almeno 3 episodi in cui avvengono scambi di sentimenti fra loro che rivelano le pressioni sopportate;

Il primo episodio, fu quando Gesù era nel tempio da 3 giorni, e Maria lo cercava preoccupata, quando lo trova, si scarica un po' la tensione dicendo:
 "Quando lo videro, i suoi genitori rimasero sbalorditi. “Figlio”, gli disse sua madre, “perché ci hai trattato così? Ecco, tuo padre e io ti abbiamo cercato disperatamente!” Luca 2:48
Gesù consapevole degli scambi di informazioni precedentemente avuti coi suoi genitori, e avendo imparato una ulteriore conoscenza dagli scritti letti in sinagoga, gli fece presente che:
"Ma lui rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che devo stare nella casa del Padre mio?” Comunque, non capirono quello che disse loro." Luca 2:49

Il secondo episodio fu quando Maria andò nuovamente a cercarlo per comunicargli qualcosa.
Gesù era assente da un po', aveva oltre 30 anni e aveva cominciato il suo ministero ed era intento ad insegnarlo, arrivata sua madre, alcuni presenti gli fecero notare che era li e voleva parlargli, Lui su due piedi risponde confermando il suo scopo:
.....“Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?” E stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Infatti, chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli mi è fratello, sorella e madre”." Matteo 12:48
Qui si percepisce che Gesù non si sente più nel ruolo di figlio di Maria, ma si è assunto quello di Salvatore che deve far conoscere suo Padre Geova.

Il terzo episodio fu prima di morire, preoccupato per sua madre, colse l'opportunità che li sotto il palo di tortura, c'era anche l'apostolo Giovanni, il suo amico più caro, e Gesù affidò a lui la gestione della vecchiaia di sua madre ormai quasi cinquantenne, con le parole:
"Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!” E da quel momento il discepolo la accolse in casa sua." Giovanni 19:27
Qui Gesù esprime con molta tenerezza l'affetto per sua madre che piange di intenso dolore, e ricorda in un attimo tutto ciò che Lei ha fatto per Lui.

Non fu facile per Gesù sopportare tutto quel peso: di appartenere a una famiglia terrena, il dubbio che avevano gli altri dal considerarlo 'figlio di Dio' o 'figlio illegittimo ' e 'l'incarico di portare a termine un compito che richiedeva il suo sacrificio', non fu facile neppure per sua madre Maria, neppure per Giuseppe, è neanche per i suoi fratelli, è sorelle.
Fu una famiglia con una convivenza complicata.
La famiglia, perseverò con la forza dello S.S. resistette a delle pressioni enormi, e mantenne l'equilibrio con la forza dello S.S. perché con le sole forze umane sarebbe stato impossibile.

Addirittura nei momenti più critici, intervenne direttamente Dio a sostenere Gesù quando ripeté in 3 diverse situazioni la frase di massimo incoraggiamento con le parole:
"Questo è mio Figlio, il mio amato Figlio, che io ho approvato. Ascoltatelo" Matteo 17:5

La sua famiglia e Gesù stesso avevano bisogno di essere incoraggiati, e di avere l'approvazione, a conferma che era tutto vero, per questo Geova stesso confermò che Gesù  era veramente suo figlio.
Anche l'aggiunta 'ascoltatelo", riferita agli altri, cioè  a noi, ci incoraggia a credere in Gesù, e seguire la sua voce, non solo è il Re, ma specialmente il Salvatore di quelli che ci credono.

Amo quella sacra famiglia che si è  presa cura di quel piccolo bambino che mi ha dato la possibilità di essere riscattato, perché divenuto per molti, il Salvatore e Re il FIGLIO DI DIO che salva l'umanità ubbidiente.

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domenica 5 luglio 2020

SALOMONE E LA SUA CORTE

Posizione invidiata
 ma difficile da 
mantenere
INTRIGHI DI CORTE 

Salomone, figlio della donna per la quale Davide aveva un debole e fu intrappolato a fare adulterio per averla, Betsabea, una intelligente e bella manipolatrice, che convinse Davide a mettere sul trono suo figlio Salomone, sbaragliando svariati altri pretendenti pure figli di Davide.

Salomone partì agevolato per la corsa della vita, era figlio di un Re.
Pur essendo giovanissimo agì con astuzia per rendere il suo governo stabile, si liberò di tutti i pretendenti pericolosi, che arrogavano per se stessi qualche diritto al suo trono, eliminando anche alcuni della propria cerchia familiare.
La corte da cui proveniva Salomone era piena di intrighi, per la gelosia tra fratelli di madri diverse, non a livello dei tempi futuri del cardinale Richelieu ma comunque molto deleteri e pericolosi.
Aveva alcuni dalla sua parte come sua mamma e il sommo sacerdote Natan.
Personalmente detesto questa opulenza della corte, avete notato nel disegno i 12 leoni d'oro massiccio, preferisco un cortile pulito e ordinato, senza intrighi e invidie.

Mi conforta l'affermazione di Gesù che disse  
'voi siete tutti fratelli' 
Non come molti frati che sono fratelli obbligati, e che comunque c'è sempre il frate superiore che detta legge sugli altri, ma penso che Gesù volesse dire che chi ha un cervello triplo è comunque a livello di chi ha anche solo mezzo cervello, conta solo la bontà, e altre belle qualità che si hanno nel cuore. 

È un dato di fatto che in tutto il mondo in ogni tempo, coloro che hanno il potere di decidere per gli altri, hanno raggiunto il trono con la violenza, raramente per meriti personali, pagano lo scotto di vivere costantemente guardinghi tenendo le spalle al muro.
Hanno dovuto incrementare in modo esponenziale il corpo delle antiche guardie pretoriane dei romani, generando tantissimi gruppi di guardie, i Bodyguard.
La Corte di Salomone fu un esempio negativo.

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