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martedì 2 novembre 2021

'AVETE UDITO' - 'AVETE LETTO ' - 'STA SCRITTO ' - 'MA IO VI DICO'..

 

Un grande salto per   
cambiare sponda.
 
PAROLE CHE GESÙ DISSE RIPETUTE VOLTE, SEGUITE DALL'ESPRESSIONE "MA IO VI DICO!"

Con questa ultima frase, Gesù modificava la legge di Mosè, non più 'occhio per occhio ', ma l'amore che porge l'altra guancia, detta 'LA LEGGE DELL'AMORE O LA LEGGE DEL CRISTO". Tanto che gli scribi e i farisei lo accusavano di voler distruggere 'la Legge di Mosè ', Gesù rettificò che era venuto ad adempiere quella legge:

Quali erano alcune pratiche che irritavano Gesù? 


1 - Si scagliò contro le tradizioni orali dei farisei: ' Avete udito '

"si avvicinarono a Gesù e gli dissero: “Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli uomini del passato? Per esempio, non si lavano le mani prima di mangiare”. Lui rispose loro: “E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a causa della vostra tradizione...  insegnano come dottrine comandi di uomini " Matteo 15

In altre parole, imponevano le tradizioni del passato come se fossero dottrine. 


2 - chiarì la legge di Mosè: ' Avete letto? '

Messo sotto accusa perché condannava il divorzio ingiustificato, rispose:

"... : “Non avete letto che colui che li creò in principio li fece maschio e femmina" Matteo 19:4

Rettificò che i 2, sarebbero stati maschio e femmina formando una sola carne, la sola famiglia approvata da Dio, mentre il certificato di divorzio concesso dalla legge di Mosè era da abolire, cosa che Gesù fece in quell'istante. 


3 - Confermò la validità dei principi e l'autorità della Bibbia con:

' Sta scritto ! '

"Ma lui rispose: “È scritto: ‘L’uomo non deve vivere solo di pane..." Matteo 4:4


4 - Modificò con un salto di sponda (da Ebreo a Cristiano) alcune parti della legge scritta dicendo "ma io vi dico".

 L'interpretazione della legge di Mosè da parte dei farisei, era misera senza empatia, trascuravano la misericordia e l'amore, Gesù dicendo nei Vangeli per ben 54 volte 'ma io vi dico', spiegò, e migliorò l'intendimento, o più precisamente adempì la legge di Mosè col suo sacrificio in perpetuo. 

Promosse l'amore vincendo l'odio e la vendetta dell'occhio per occhio, dicendo

"Ma io vi dico: non opponete resistenza a chi è malvagio; anzi, a chi ti schiaffeggia sulla guancia destra, porgi anche l’altra. E se uno vuole portarti in tribunale per impossessarsi della tua tunica, lascia che ti prenda anche il mantello" Matteo 5:39

Non più occhio per occhio della vecchia legge, ma la nuova legge modificata, la sua, basata sull'amore. Lo dimostrò quando rimase in silenzio nelle mani dei suoi torturatori, non reagì né contestò pretendendo i suoi diritti, e di fronte all'autorità di Ponzio Pilato, non lo considerò, ma fece come se non ci fosse.

Modificò, migliorò, adempì la precedente legge di Mosè, passando dalla sua rigida e severa applicazione, all'amore basato sulla misericordia. 


5 - Poté affermare con certezza: 

'Io sono venuto per adempiere la legge di Mosè '

presentando il proprio corpo e offrendo la propria vita, e donando il proprio sangue come sacrificio per il perdono dei nostri peccati

"Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti. Non sono venuto ad abolire, ma ad adempiere" Matteo 5:17

"Lui è un sacrificio propiziatorio per i nostri peccati..." Giovanni 2:2

Sostitui i sacrifici animali che faceva Mosè con il suo di sacrificio una volta per sempre.

Ecco l’Agnello che cambiò il corso della storia con un salto epocale. 


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sabato 9 ottobre 2021

I GABAONITI: SAGGI A METÀ

  

Generoso
  GABAONITI: TRIBÙ SITUATA NEL TERRITORIO DESTINATO COME TERRA PROMESSA AGLI ISRAELITI.


Furono saggi a metà i Gabaoniti perché fecero la richiesta di misericordia a Giosuè, ma purtroppo solo dopo aver architettato un inganno, è vero che salvarono le loro vite, ma si resero schiavi.

Giosuè capitolo 9 "...i capi aggiunsero: “Rimangano pure in vita, ma dovranno raccogliere legna e attingere acqua per tutta l’assemblea”."

Sarebbero risultati più saggi se fossero stati schietti e sinceri subito, fin dall'inizio non costruendo su un patto di menzogna,  probabilmente non sarebbero diventati loro schiavi, comprese le loro future generazioni. 


Saggio a metà è chi non cambia mai idea. Il 'Corbàn'【parola ebraica】(di chi fa un voto sacro dedicato a Dio) è una promessa o voto fatto di servire Dio con il proprio tempo e le proprie energie e che di fronte a una nuova situazione con i genitori diventati non più autosufficienti, ma desiderosi di stare con la famiglia, il figlio gentilmente li affida a una casa di riposo, mantenendo una coscienza più leggera pensando che hanno mantenuto la parola data senza cambiare idea al voto del 'Corbàn'. 

"Ma voi dite: ‘Un uomo può dire a suo padre o a sua madre: “Qualunque cosa io abbia che potrebbe esserti di aiuto è corbàn (cioè un dono dedicato a Dio)”’ Marco 7:11

Più saggio è chi, di fronte a questa situazione rinuncia al proprio voto e temporaneamente cambia idea, dedicando parte del proprio tempo al bisogno dei genitori, azzerando del tutto il senso di colpa. L'ideale sarebbe che i genitori, con la piena facoltà mentale, si esprimessero dicendo che sono loro a voler andare nella casa di riposo, con la buona coscienza di tutti. 

Dio fu interamente saggio perché cambiò idea con gli abitanti di Ninive, che ormai destinati alla distruzione si pentirono dopo la predicazione di Giona, e Geova cambiò idea e gli concesse di vivere fino a una futura data da stabilire, anche se Giona si infuriò alla nuova decisione di Dio, ma con pazienza Dio lo fece ragionare e capire che i pentiti vanno perdonati. 

"...sapevo che tu sei un Dio compassionevole e misericordioso, un Dio che è paziente e abbonda in amore leale, disposto a riconsiderare la decisione di far abbattere una calamità." Giona capitolo 4



Saggio a metà è il reddito di cittadinanza mondiale, è giusto sostenere col minimo di sussistenza chi non ha introiti, si riduce la sua disperazione il saccheggio e il vandalismo.

Più saggio tuttavia è stabilire per il lavoratore che rinuncia al reddito di cittadinanza o meglio di nascita, e accetta il lavoro, uno stipendio almeno 4 volte maggiore della sussistenza, altrimenti desiste, ragionando 'ma chi me lo fa fare se chi non lavora è remunerato come me. Perché se è disposto a lavorare, compie uno sforzo che va riconosciuto e ricompensato. 

"...ogni uomo mangi, beva e provi piacere per tutto il suo duro lavoro. È il dono di Dio." Ecclesiaste 3:13


Saggio a metà è chi butta gli scarti.

Lo fecero gli israeliti coi loro sacrifici, nessun animale difettoso o malato doveva essere offerto sull'altare del Tempio, anche gli officianti dovevano essere completamente sani, chi aveva i testicoli schiacciati o qualsiasi altra menomazione non doveva servire nel Tempio, saggezza a metà, che poi degenerò ulteriormente con gli Spartani e poi con Hitler. 

"Nessun uomo castrato a cui siano stati schiacciati i testicoli o a cui sia stato tagliato il membro potrà far parte della congregazione di Geova." Deuteronomio 23:1

La vera saggezza la manifestò Gesù guarendo ogni tipo di malato, ciechi storpi sordi,  rendendo sano il difettoso non li considerò mai come scarti.

Oggi esistono molti che imitano Gesù aggiustando ginocchia, anche, udito, vista, cuori, magari non pensano che ciò che fanno è simile a ciò che faceva Gesù, ma come Lui sono saggi quando recuperano il malato il difettoso, considerati da alcuni scarti.

Gli scarti vanno recuperati e riutilizzati.

Lo fece Geova dando alla Terra il potere di rigenerarsi e rinnovarsi con ogni tipo di scarto, lo fece con gli esseri viventi provvedendo uno scheletro e una pelle che si autoripara,  lo fece col peccato, provvedendo suo figlio per la cancellazione della colpa. 

"Infatti Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Figlio unigenito, affinché chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna. Dio ha mandato suo Figlio nel mondo non perché giudichi il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo suo" Giovanni 3:16,17


Saggio a metà è chi manifesta una fede che desidera con tutto il suo cuore ❤ di ottenere la vita eterna in un paradiso terrestre sempre giovane e in perfetta salute in un'atmosfera di pace e sicurezza, senza attriti di nessun genere. 

La fede che si basa solo sul desiderio di ottenere il premio, non è vera fede, c'è il desiderio, la volontà, ma manca la convinzione,  un correre dietro a un sogno che si sposta di continuo in avanti, simile alla carota posta davanti alla bocca dell'asinello, la carota rappresenta la convinzione di ricevere il premio presto, domani andrebbe bene. 

La vera saggezza sta nella fede che si prova guardando il creato e deducendo che esiste un Creatore, saggio intelligente potente e buono, che concede a tutti il libero arbitrio e rispetta la privacy individuale, che ripara gli errori del bambino discolo, che promette la vita eterna in un paradiso terrestre sempre giovane e in perfetta salute in un'atmosfera di pace e sicurezza, senza attriti di nessun genere. 

Questo fedele saggio non pretende la condizione del tempo, 'quando avverrà? ', ma è convinto che il premio ci sarà. 

"La fede è la certezza che quello che si spera si realizzerà ..." Ebrei 11:1

Il saggio legge e medita pure sui principi del Sacro Libro, assorbendo le meditazioni e le riflessioni di uomini di buona volontà che nel timore di Dio, per migliaia di anni hanno raffinato i concetti del vivere nel modo giusto e saggio. 

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mercoledì 2 dicembre 2020

LAZZARO UNO SCONOSCIUTO CHE DIVENNE UN PERSONAGGIO FAMOSISSIMO

 

   E Lazzaro usci avvolto      
 in bende  
CHI ERA LAZZARO?

Di lui e della sua personalità sappiamo molto poco.

  Fratello di Marta e Maria

Accondiscendeva a che Marta prendesse l'iniziativa nella casa ospitando Gesù e gli apostoli.

Con circa 12 ospiti per alcuni giorni in diverse occasioni, dimostrava la sua generosità e ospitalità, come pure che aveva una grande casa e ottime entrate.

Probabilmente per avere queste entrate possedeva dei campi con operai (allora chiamati schiavi) che gestiva con benignità.

Poiché era sua sorella Marta che prendeva l'iniziativa per gestire la casa, fa pensare che Lazzaro avesse qualche difficoltà fisica, sappiamo che era molto malato per il fatto che mori di li a poco tempo, è pure confermato dalle parole che Maria disse a Gesù quando arrivò per risorgerlo: 

"Maria, quando arrivò dov’era Gesù e lo vide, si gettò ai suoi piedi e gli disse: “Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto” Giovanni 11:32

Si evince che Maria era consapevole delle capacità di Gesù di guarirlo, perché molto probabilmente lo aveva già fatto in precedenza.

Quindi Lazzaro aveva gravi problemi di salute, aveva difficoltà a parlare, forse qualche impedimento di parola, ma non era sordo perché udì le parole di Gesù quando lo chiamò dicendo: "Lazzaro vieni fuori" e lui udì e uscì fuori, ma di lui non esiste una sola parola che abbia detto in tutti i quattro vangeli, fisicamente debole lasciava che fosse Marta a prendere l'iniziativa.

Quando peggiorò nella sua malattia, le sue sorelle mandarono un messaggero ad avvisare Gesù e gli apostoli che Lazzaro era gravemente malato:

"Il malato, Lazzaro, ... e le sue sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: “Signore, ecco, il tuo caro amico è malato" Giovanni 11:2

Gesù si aspettava che sarebbe morto di li a poco, perché quando glielo comunicarono attese altri 2 giorni:

"Comunque, dopo aver saputo che Lazzaro era malato, rimase altri due giorni dove si trovava" Giovanni 11:6

ma appena ebbe la conferma della sua morte andò immediatamente dalle sorelle:

Si desume pure dal contesto che Gesù voleva rafforzare la fede degli apostoli e dare gloria a Dio mediante la risurrezione di Lazzaro perché disse queste parole:

"Gesù aveva parlato della sua morte, ma loro pensavano che si riferisse al sonno letterale. Perciò Gesù disse loro chiaramente: “Lazzaro è morto, e io sono contento per voi che non fossi lì, perché così crederete. Ma andiamo da lui" Giovanni 11:13

Arrivato sul luogo subito lo risuscitò e lo guarì.

Esiste ancora da chiarire il turbamento che provò Gesù:

"Gesù, vedendola piangere (Maria), e vedendo piangere i giudei venuti con lei, si commosse profondamente e si turbò" Giovanni 11:33

Perché Gesù si turbò? Cosa stava provando?

Il suo turbamento scaturì alla vista del pianto di Maria e dei giudei, è possibile che Gesù abbia pensato che se veniva subito dopo aver saputo della malattia, avrebbe risparmiato quel dolore che ora provavano Marta e Maria, aveva comunque atteso per rafforzare la fede degli apostoli, quindi il turbamento era per il divario fra i due pensieri. Tuttavia scegliendo la risurrezione di Lazzaro e non solo la guarigione, Gesù fece la scelta giusta, perché  ebbe una ripercussione universale.

Lazzaro amico di Gesù fu generoso, ospitale, taciturno, molto malato, fratello di Marta e Maria, morì e fu risorto, dopo la sua risurrezione fu oggetto di odio, perché i Farisei progettarono di ucciderlo, e fu l'ultimo episodio dove si parla di lui.

 Il risultato fu che dopo il nome Gesù, Lazzaro è il nome più conosciuto pur non avendo detto o fatto nulla.

Gli amici, le circostanze, gli avvenimenti dimostrarono che era un uomo buono e resero il suo nome indelebile.

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lunedì 30 novembre 2020

PERCHÈ SANTIFICARE IL NOME DI GEOVA?


     È il nostro Creatore       
COSE NON CAPITE POTREBBERO OFFUSCARE IL NOSTRO INTENDIMENTO.


Cominciamo con Ezzecchiele profeta di Dio, denunciò i duri trattamenti verso il suo popolo ebreo quando disse :
"Non avete rafforzato le pecore deboli,...… ma le avete piuttosto dominate con durezza e tirannia." Ezzecchiele 34:4
Di Dio, Ezzechiele disse pure:
"Pensate che io provi piacere nella morte di un malvagio?’, dichiara il Sovrano Signore Geova. ‘Non preferisco piuttosto che abbandoni la sua condotta e continui a vivere?’" Ezzechiele 18:23

Gesù che fu presente ai drammi della storia biblica dal reame spirituali nelle vesti dell'Arcangelo Michele, spiegò il perché Dio sopportava situazioni violente concedendo il suo silenzio, in un'occasione in cui Gesù discuteva coi farisei sul divorziare per un cavillo, ne attribuì  l'iniziativa a Mosè e non a Dio, con queste parole:
 "Gesù disse: “È stato per la durezza del vostro cuore che Mosè vi ha concesso di divorziare dalle vostre mogli, ma in principio non era così" Matteo 19:8

Nei drammi, violenti contro i nemici pagani e idolatri, Dio usò verso gli annunciatori nel suo nome, la pazienza e la stessa sopportazione che usò con Mosè, quando uccise l'egiziano. Ci vollero poi 40 anni di purgamento nel deserto a pascolare pecore, prima che Mosè fosse incaricato da Dio per liberare il suo popolo.

Ne deduciamo che fossero occasioni in cui l'uomo stesso dopo aver subito molte ingiustizie dai nemici, si sfogasse e parlasse nel nome di Dio, ma che a Lui non gli era mai salita in mente. 
Lo confermò Dio stesso che riguardo alle pratiche pagane, ci rivelò anche il suo pensiero dicendo:
"....[riguardo al] bruciare nel fuoco i loro figli e le loro figlie, cosa che io non avevo comandato e che non mi era mai nemmeno venuta in mente’." Geremia 7:31

La prova che questo fosse il pensiero di Dio la fornì Gesù quando disse a Pietro: "Allora Gesù gli disse: “Rimetti la spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada moriranno di spada" Matteo 26:52
E non dimentichiamo che Gesù era uno col Padre e lo confermò : 
"non faccio nulla di mia iniziativa, ma dico queste cose come me le ha insegnate il Padre. E colui che mi ha mandato è con me; non mi ha abbandonato a me stesso, perché faccio sempre ciò che gli è gradito" Giovanni 8:28
Gesù fu approvato da Geova stesso che per 3 volte ci disse 'ascoltatelo':
"una voce dalla nube disse: “Questo è mio Figlio, il mio amato Figlio, che io ho approvato. Ascoltatelo" Matteo 17:5

Alcuni potrebbero anche farsi la domanda: "Siamo sicuri che con l'eternità Dio non si corromperà?
Abbiamo la sua promessa quando dice:
"O Geova, il tuo nome dura per sempre. O Geova, la tua fama [buona reputazione] dura di generazione in generazione." Salmo 135:13
Lui adempirà le sue promesse perché non può mentire.
Queste sono alcune delle molteplici ragioni che abbiamo per santificare il suo nome. Comprese le seguenti

GESÙ SANTIFICO' SEMPRE IL NOME DI SUO PADRE
  • HA TOLLERATO L'IMPURITÀ DELLA DONNA CON UNA PERDITA DI SANGUE DA 12 ANNI E LA GUARÌ  ALL'ISTANTE CON LO SPIRITO E LA POTENZA CHE DIO GLI DIEDE. Luca 8:44
  • L'AMOREVOLE RICHIESTA FATTA A DIO QUAND'ERA SUL PALO DI TORTURA, DI PERDONARE I SUOI ASSASSINI PERCHÉ NON SAPEVANO QUELLO CHE FACEVANO
  • GUARITO NEL SUO NOME MIRACOLOSAMENTE CIECHI SORDI STORPI E LEBBROSI.
  • PREDICATO PER 3 ANNI E MEZZO LA BUONA NOTIZIA DELLA SALVEZZA.
  • Ecc.

ALCUNE AZIONI CHE DIO STESSO FECE PER SANTIFICARE IL SUO NOME 

● DISPORRE CHE MARIA DIVENISSE MADRE DI SUO FIGLIO, UNA RAGAZZA ADOLESCENTE CHE IN SEGUITO SAREBBE STATA PUNTATA A DITO PERCHÉ AVREBBE AVUTO POI UNA GRAVIDANZA CHE INIZIALMENTE AFFRONTÒ DA NUBILE, E ASSORBÌ CON LEI LE CRITICHE, MA DIO RICONOBBE LA BONTÀ DEL SUO CUORE, LA SUA MODESTIA E IL SUO CORAGGIO, ESSENDO DISPOSTA A PORTARE UN PESO ENORME PER FEDE, PENSANDO ALLA SALVEZZA DEL POPOLO.

● SOPPORTÒ PER AMORE VERSO L'UOMO LE AZIONI CHE COMPIVA PER LA FEDE CHE AVEVA NEL SUO NOME, COME DESCRITTO SOPRA.

● PER LA SUA SAPIENZA DIMOSTRATA CON UNA CREAZIONE INFINITA.

● DOTÒ L'UOMO DELLA SUA IMMAGINE.

● OFFRÌ SUO FIGIO PRIMOGENITO PER RECUPERARE ALTRI FIGLI TERRENI.
● Ecc.

Dio si santifica pure per l'amore che prova verso il suo servitore fedele dicendogli:
"ti ho scelto, non ti ho rigettato. Non aver paura, perché io sono con te. Non essere ansioso, perché io sono il tuo Dio. Ti rafforzerò, ti aiuterò, ti sorreggerò con la mia destra di giustizia’. Isaia 41:10

Pure la sua pazienza è da lodare assai, e lo espresse bene l'Apostolo Pietro quando scrisse:
"considerate la pazienza del nostro Signore come salvezza….." 2 Pietro 3:15

Come giustifichiamo allora che nel nome di Dio, furono compiute violenze atroci? 
Pure in "Ezzecchiele 9:4-6 si legge : "Non mostrate compassione, uccidete vecchi, giovani, vergini, donne e bambini; sterminateli"  
Scritture simili sono riportati in :1 Samuele 15:3;  2 Cronache 36:17... , Numeri 15:32-36 , Esodo 12:15.

Mi chiedo un Dio che odia il male e la violenza di ogni genere, può ordinare una tale azione contro uomini anche se sono pagani e nemici del suo popolo? 
Come disse l'apostolo Paolo, Geova sopportò che gli israeliti contristassero il suo cuore nel destro:
Per un tempo rimase in silenzio, davanti a ciò che gli uomini fecero nel suo nome a motivo della loro fede?

Cosa succederà fra breve?
Il malvagio metterà a morte il malvagio, i disubbidienti cadranno nella trappola dei pericoli
Cosa succederà a te e a me?
Nulla se seguiremo il seguente consiglio
“Va, popolo mio, entra nelle tue stanze interne, e chiudi le tue porte dietro di te. Nasconditi per un breve momento finché la denuncia sia passata. Isaia 26,20

Diamo onore e gloria a colui che ci vuole bene.
Geova gradisce le lodi di chi lo ama e lo teme considerandolo suo amico, e lo premia dandogli più conoscenza, addirittura gli fa conoscere il suo patto, com'è descritto in:
Salmo 25:14 "Quelli che temono Geova diventeranno Suoi intimi amici, ed egli farà loro conoscere il Suo patto"
Quindi insieme santifichiamo il suo significativo nome 'GEOVA'.

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mercoledì 19 agosto 2020

MOSÈ: L'UOMO CHE MOSTRÒ CORAGGIO CON UN SEMPLICE BASTONE


Un profeta di      
straordinario
 coraggio
Bastone usato come
 arma in Stargate

SI SCHIERÒ CON CORAGGIO DALLA PARTE DI UN POPOLO SCHIAVO PUR ESSENDO NELLA POSIZIONE DI QUASI FARAONE.

Affrontò il Faraone dell'allora più  potente esercito del mondo.

Affrontò un deserto senz'acqua e senza cibo alla guida di un popolo di 3 milioni di persone.
Fece da giudice a gente che contestava, sempre pronta alla ribellione, e che mormorava di continuo.

Mosè affronto tutto questo con solo il suo bastone, nel nome del suo Dio Geova.

 Un bastone qualunque, indicatogli da Dio e già in suo possesso che utilizzava per il governo delle pecore, divenuto miracolosamente serpente
"Allora Geova gli chiese: “Che cos’hai in mano?” Mosè rispose: “Un bastone”. Dio gli disse: “Gettalo a terra”. Così Mosè lo gettò a terra ed esso diventò un serpente" Esodo 4:2
 e poi il bastone divenne bacchetta magica che trasformava l'acqua del Nilo in sangue, se alzato, dava il potere di vincere il nemico in battaglia, o di alzare un vento che asciugò un passaggio nel mare.

Non era magico, ne aveva meccanismi per produrre potenza, ma un simbolo per una dimostrazione di potenza, in parole semplici, Dio dicendo a Mosè prendi quel bastone, faceva capire all'intera umanità che Lui era in grado con un semplice bastone di legno di fare ogni cosa che desiderava.

In seguito venne l'espressione: "Il bastone del comando" che dopo Mosè fu dato alla tribù di Giuda, da cui sarebbe disceso il Re Davide, precursore di colui che avrebbe avuto il diritto legale di operare col bastone del comando:
"Lo scettro non si allontanerà da Giuda, né il bastone da comandante dai suoi piedi, finché non verrà Silo, e a lui ubbidiranno i popoli" Genesi 49:10

Pure Aaronne possedeva un bastone simbolico diverso da quello di Mosè ma pure questo altamente significativo, si legge:
"e l’Arca del Patto, completamente rivestita d’oro, nella quale si trovavano la giara d’oro contenente la manna, il bastone di Aronne che aveva germogliato e le tavole del patto" Ebrei 9:4

Il bastone è dunque simbolo di autorità, di potere, e di disciplina, va usato con amore, mai superbia, ira, o usato solo per colpire come fece 1 sola volta Mosè alle acque di Meriba, pagandola poi con l'esclusione ad entrare nella terra promessa.
"Provocarono Dio alle acque di Meriba, e questo a causa loro si rivelò disastroso per Mosè." Salmo 136:32

Usare male il bastone, è anche insinuare dubbi sull'avversario, (così ordinario nella politica), gettare discredito, fango.
Sei uno sprovveduto, non sai che se butti fango prima lo devi prendere in mano tu? 

Il bastone va usato solo per azioni nobili e basate sull'amore.

L'esempio giusto, è quello del pastore che con la pecora usa il bastone per guidarla con un semplice tocco.

Usare bene il bastone, è da comandanti autorevoli, come usare bene un pennello è da pittori artistici.

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martedì 4 agosto 2020

GLI ANGELI: SI POSSONO PREGARE??

Nostri compagni  
d'opera
 
PREGARE PER È DIVERSO DAL PREGARE GLI ANGELI


Una preghiera molto recitata e gettonata è l'Angelo custode.

  C'è da chiedersi ma Dio è d'accordo a che noi li preghiamo? E all'angelo medesimo gli è gradita una nostra preghiera?

La preghiera di per se è una cosa buona, ma potrebbe diventare sconsigliata ?

Gli angeli sono un poco superiori a noi e hanno il compito di rendere testimonianza a Gesù come c'è l'abbiamo noi, come si legge in Rivelazione:
"Allora mi gettai ai suoi piedi per adorarlo, ma lui mi disse: “Sta’ attento! Non farlo! Io sono solo uno schiavo come te e i tuoi fratelli che hanno il compito di rendere testimonianza riguardo a Gesù. Adora Dio! Infatti ciò che ispira la profezia è la testimonianza riguardo a Gesù” Rivelazione 19:10

Di sicuro non si devono adorare, e la preghiera è un atto di adorazione. 
Tuttavia a volte anche loro sono in difficoltà e hanno bisogno di aiuto,
Successe con un angelo che chiese l'aiuto dall'Arcangelo Michele:
"Ma il principe del regno di Persia mi ha fatto opposizione per 21 giorni. Comunque Michele, uno dei principi più importanti, è venuto ad aiutarmi" Daniele 10:13
Tuttavia noi non abbiamo la potenza di aiutarli (sarebbe arroganza), si aiutano tra di loro. 

Ma che dire di pregare per loro?
Non hanno bisogno di noi, e si sentono a disagio, e tanto meno pregare loro direttamente perché sarebbe un atto di adorazione simile a quello che chiese il Diavolo a Gesù, ecco perché l'Angelo disse a Giovanni 'Non farlo'.

Mi domando: perché allora esistono preghiere e inni che tanti religiosi pronunciano a favore degli Angeli?
È un affronto che si fa a Dio stesso, la gente non lo sa, ma è così. Non si prega PER gli Angeli e tanto meno GLI Angeli.

INOLTRE GLI ANGELI NON HANNO BISOGNO DELLE NOSTRE PREGHIERE, PERCHÉ SONO PERFETTI E ATTINGONO ENERGIA DA DIO.

lunedì 3 agosto 2020

SAMUELE: UBBIDÌ PER TUTTA LA SUA VITA


Pensate alla lotta dei
contrasti nel cuore di
Samuele e di sua mamma
SAMUELE: IL PENSIERO DELLA MAMMA LONTANO LO MODELLO' FACENDOLO DIVENTARE UN CAMPIONE DI UBBIDIENZA

Sua madre Anna, sterile, desiderava un figlio e pregò e avvenne il miracolo e decise di dedicarlo a Dio, suo figlio allora unico, appena svezzato, in seguito comunque ne ebbe altri.
Ma vogliamo vedere le cose dal punto di vista del bambinetto?
Come si sarà  sentito Samuele a 4 o 5 anni lasciato per così  dire all'asilo con un vecchio sconosciuto, in modo permanente?
All'improvviso vivere in grandi ambienti nella penombra, lui che prima era vissuto all'aperto e al sole, ora si trovava in una specie di incrocio con un andirivieni di gente che venivano a offrire sacrifici animali, mediante lo sgozzamento e offerte bruciate, lui piccolo, alla gonna di chi si aggrappava?
Samuele dormiva nella camera senza finestre dove era posta l'arca dell'alleanza, all'interno del Tempio.
Samuele era solo?
No non era solo, perché  era Geova che lo chiamava, e che gli è sempre stato vicino per tutto il tempo della sua vita.
Penso ai pianti che si sarà fatto negli angoli bui del tempio, pensando a sua madre e alla sua famiglia, e alla libertà  di correre, ora era uno schiavetto tenero, indifeso, comandato da tutti.
Sappiamo il perché sua madre l'abbia dedicato, ma non sappiamo il:
Perché  suo padre ha permesso di allontanarsene?
Perché il sacerdote  Eli l'abbia accettato?
Potremmo dire che lo fecero per esaudire il voto della madre, ma non va dimenticato che loro erano anche responsabili del bambino, non era un oggetto.
Eli poteva essere suo bisnonno, e che dire dei suoi figli?
Solo lui c'era per ubbidire a tutti?
Con tutta la gente che c'era nel tempio, perché aprire le grandi porte all'alba toccava a lui?
Si auto svegliava?
Anche se per l'età aveva bisogno di dormire e alzarsi per ultimo, si alzava per primo, doveva aprire le porte del Tempio.

Eli il sommo sacerdote in carica non percepiva più la presenza di Dio, e come lui nessun altro la percepiva, tanto che Dio indirizzò la sua attenzione al piccolo Samuele, super ubbidiente, che per tre volte di notte fu chiamato, e di scatto si alzava e andava da Eli dicendo "eccomi mi hai chiamato?".
Poteva essere uno scherzo dei figli di Eli disubbidienti e ormai adulti e immorali, che volevano ridere alle spalle sue e del loro padre, tramite il piccolo.
Non fu così, ma fu Geova Dio a chiamarlo, perché  aveva un messaggio diretto a lui e che riguardava la fine di Eli e della sua famiglia.

Samuele crebbe con incarichi eccessivi e impegnativi che annullavano i suoi giochi rendendo la sua infanzia molto seria e anche un pò triste.
In questo ambiente lontano da casa si forgiò un carattere rigido, non c'erano mezze misure.

Da adulto agiva con autorità indiscussa, nominava re e anche li detronizzava, dopo che in un primo tempo unse Saul come re, in seguito gli tolse il regno, perché il re Saul fu impaziente di aspettare Samuele, e offri in sua vece sacrifici animali non essendo autorizzato, disubbidendo al comando di abbatterli.
Si potrebbe pensare che Samuele avendo notato delle lacune in Saul voleva trovare una motivazione per detronizzarlo, e architettò gli eventi, ritardando a oltranza il suo arrivo e osservando forse in modo incognito, la reazione di Saul. 
Ma non fu così perché Dio aveva gia deciso di togliere Saul da re e ungere Davide.

Samuele fu scrupolosamente ubbidiente per tutta la sua vita.
Quando Dio gli ordinò di andare da Iesse e ungere suo figlio come re su Israele, lo fece, e ogni volta che Iesse gli presentava un figlio, e che lui lo considerava idoneo per diventare un futuro re, si adeguava al pensiero di Dio che gli disse no, fino all'ultimo, il più giovane, Davide, un pastorello, che fu il designato.
Samuele non fece parola e lo unse come futuro re.

Samuele fu un bambino ubbidiente, alla madre, al sommo sacerdote, fu un giovane ubbidiente, e fu un vecchio ubbidiente, fu ubbidiente a Dio per tutta la sua vita.

Fu lui a coniare una delle frasi e principio più importanti della Bibbia che dice:
"....Ecco, ubbidire a Geova è meglio del sacrificio..." Samuele 15:22
Lui era il più adatto ad enunciare quel principio, perché era libero di parola riguardo l'ubbidienza.
Samuele fu un campione di ubbidienza.

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En.. di Ab….

mercoledì 8 luglio 2020

GIACOBBE ED ESAÙ: 2 GEMELLI CHE FECERO LA STORIA

Quasi uguali
CARATTERI OPPOSTI COSTRETTI A DECIDERE INSIEME
IL primo energico deciso, trasmette fermezza, un abile cacciatore, rispetta il padre e desidera la sua approvazione, ma è impulsivo, sanguigno e precipitoso, la fame lo spinge ad accettare un piatto di minestra, che diventa una maledizione per lui.
L'altro, riflessivo, casalingo, esperto nel preparare minestre, attaccato alla gonna della Madre, desideroso della primogenitura spirituale più di quella materiale, che appartiene al fratelo per diritto di nascita, è cauto, riflessivo, e  si allea con la madre.
Un giorno mentre cucina gli capita la grande occasione di fare il baratto, suo fratello arriva affamato dalla caccia, lui sul fuoco belle pronto, ha un piatto di minestra di lenticchie che fanno gola al fratello che gliele chiede, è il momento giusto che aspettava e propone lo scambio.
Esaù accetta, è fatta, ora la primogenitura è passata di diritto a Giacobbe.
Questi due fratelli si sarebbero scannati col tempo, invece, via via che sorgevano le questioni di contrasto, le hanno sempre risolte.

Il segreto del merito della pace va alla madre dei gemelli Rebecca che è riuscita a tenerli a bada con dei metodi suoi, fino all'età adulta quando scelsero strade diverse, diventando 2 grandissimi popoli, come era successo anni prima fra Isacco e Ismaele che generarono Ebrei e arabi, che dopo millenni le loro discendenze continuano a scannarsi.

Questo dramma biblico a volte si ripete, sicuramente con delle varianti, ma con lo stesso schema, cioè 2 personaggi di grande successo completamente diversi l'uno dall'altro, ma costretti a cooperare insieme, dove il collante è un terzo  personaggio, maestro della mediazione che trova sempre la soluzione ai contrasti.
Sembra la fotografia del vertice di una nazione esistente ora.
Esaù e Giacobbe furono etichettati dalla storia, il primo come: "colui che disprezzò la primogenitura e la vendette per un piatto di lenticchie", e il secondo come: "colui che lottò tutta la notte per avere l'approvazione perché apprezzava le cose spirituali".

Avevano entrambi delle mogli, il primo 3 mogli straniere che lo facevano tribolare, il secondo 4 mogli discendenti di Abramo, di cui 2 sorelle che si facevano le scarpe (simboliche) reciprocamente, anche le loro famiglie contribuirono alla fondazione di questi 2 grandi popoli.
Ad Abramo, il nonno dei gemelli, Dio disse: 
Genesi 22:18 E per mezzo della tua discendenza tutte le nazioni della terra si benediranno, perché tu hai ascoltato la mia voce’”.
La futura storia dirà se la triade di personaggi moderni avrà funzionato come lo fece in quella antica.

martedì 7 luglio 2020

UN' ASINA COSA CI INSEGNA?

  
Asina di Balaam
COSA CI INSEGNA L’ASINA DI BALAAM?

L’Angelo voleva che l'asina si fermasse per fermare anche Balaam, ma Balaam voleva farla andare avanti perché era stato ingaggiato dal Re per andare a maledire il popolo ebreo, e la picchiava, è descritto in Numeri 22:23-33 "....... Infine Dio aprì la bocca dell’asina ed essa disse a Balaam: “Che ti ho fatto così che mi hai percosso queste tre volte?".....
La sua testartaggine di non voler ascoltare, fece di Balaam una pietra d'inciampo e di ostacoli, lo resero un profeta cocciuto e insistente e colpevole di molte sofferenze ad altri.
Questo episodio mi fa riflettere e mi chiedo, sto ascoltando e seguo la direzione che mi suggerisce la guida esperta? Oppure faccio di testa mia?

È sempre saggio dimostrare buon senso, e seguire chi ne sa più di te e ti indica la via.

GIOSUÈ UN GENERALE DOC

Alte mura spesse
 4 metri
GIOSUÈ UN VERO STRATEGA

LA CITTÀ DI GERICO

È situata vicina alle calme e limpide acque del Giordano, in una depressione che va al di sotto del livello del mare, una delle più antiche città, ritenuta inespugnabile, per le sue mura spesse 4 metri e molto alte.
Nell'antichità un uomo la osservava da lontano riflettendo se avesse qualche punto debole, voleva prenderla.
Era già  stato li 40 anni prima e l'aveva osservata ben bene dall'interno, ora la osservava dall'esterno, notò che in certi punti le mura erano leggermente ristrette con angoli oscurati alla vista delle guardie appostate sulle alte mura.
Ragionò, si potrebbero scalzare quelle pietre di base una ad una, lasciando solo l'ultima, per poi toglierla in contemporanea con altri punti, e il muro crollerebbe in diversi punti lasciando aperti dei passaggi da dove potrebbero entrare i soldati.
Ma come fare a portare delle squadre di demolitori passando nel tratto scoperto e non essere visti dalle guardie appostate?

Pensò: ci vuole un diversivo.

E qui Giosuè si supera, grazie anche alle strategie che Geova gli fornisce illuminandogli la mente.
La partenza di tutto è il suo Dio, che gli suggerisce, ispirandolo, cosa fare, come farlo, e quando farlo.
Ed ecco l'idea, inserire delle squadre d'assalto all'interno di una folla, che marciano, facendo un gran rumore, in più far suonare molti corni, dove tutti urlano, la giostra così composta si avvicina il più possibile nei punti strategici oscurati alla vista delle guardie situate sulle torri, le squadre di demolizione scivolano quatti quatti e si nascondono, cominciando immediatamente a scalzare le pietre.
Il giorno successivo, si ripete il tutto, permettendo alla squadra di essere sostituita con uomini riposati.
Così avviene per 6 giorni.
Il settimo giorno si devono togliere le ultime pietre e far crollare quelle di sopra, ed è necessario intensificare gli scavi, le squadre si stancano presto, facendo 7 giri, si portano molti altri scavatori sul posto insieme a molti soldati e questi non dovevano urlare per non trarre l'attenzione su di loro, ma urlare solo dopo al segnale stabilito, con un grande e intenso urlo e con suono dei corni, nel frattempo gli scavatori ampliano i passaggi, le mura crollano, e i soldati che sono li già pronti, invadono Gerico.
Come risulta scritto in:
Giosuè  6:2  Geova disse a Giosuè: “Vedi, ti ho dato in mano Gèrico, il suo re e i suoi valorosi guerrieri. Tutti voi uomini di guerra dovete marciare intorno alla città, facendo il giro della città una volta. Devi farlo per sei giorni. Sette sacerdoti devono portare sette corni di montone davanti all’Arca. Ma il settimo giorno dovete marciare intorno alla città sette volte e i sacerdoti devono suonare i corni. Quando verranno suonati i corni di montone, non appena ne sentirete il suono, tutti i soldati dovranno prorompere in un possente grido di guerra. Allora le mura della città crolleranno, e i soldati si dovranno lanciare all’attacco, ciascuno dritto davanti a sé”
Andò esattamente così, come Dio aveva suggerito a Giosuè che fu abile nel far eseguire il piano nei minimi particolari da tutti.
È pure rilevante la corda rossa messa alla finestra della torre dove c'era Ràab e i suoi parenti, era un segno visibile per gli scavatori, perché non la scalzassero, Dio sapeva benissimo dov'era Ràab, non aveva bisogno di un segno visibile, mentre doveva essere visibile per i demolitori.
[L'aggiunta delle squadre di demolitori, non è menzionato nel versetto, ma ci potrebbe stare nel piano, fornendo una logica per tutti i particolari.]
Se questi furono i particolari del piano, allora perché Giosuè non lo mise per scritto e tenne riservato l'informazione, alle sole squadre di demolitori?
Semplicemente perché voleva attribuire la gloria a Dio.
Gerico fu presa nel nome di Dio, lo stesso che fece in seguito Davide, dicendo a Golia : "Geova oggi ti ha dato in mano mia, tu vieni a me con la spada, ma io vengo a te nel nome di Geova, e ti taglierò la testa con la tua spada".



PRESA DELLA CITTÀ DI AI
Il piano che Giosuè attuò per la conquista della città  di Ai fu capovolto.
Se con Gerico fece l'attacco entrando dentro le mura, con Ai fece l'opposto, facendoli uscire dalle mura, utilizzando la tecnica di alcuni uccelli, che per salvare i piccoli, si mostrano alla volpe con un'ala rotta e facile da predare, al solo scopo di allontanarla dal nido, per prendere il volo appena i piccoli sono al sicuro.
Allo stesso modo Giosuè fece un attacco frontale con pochi uomini, mentre il grosso dell'esercito era appostato dietro la città e nascosto.
Quando Giosuè fingendosi sconfitto si ritirò, l'esercito nemico lo insegui per finirlo, ma a questo punto i soldati appostati dietro la citta che ora aveva le porte aperte e senza soldati, entrarono e la presero.
Il racconto è  descritto come segue.
"Io e tutti quelli che sono con me ci avvicineremo alla città e, quando gli uomini di Ai usciranno contro di noi come la prima volta, batteremo in ritirata. Quando usciranno per inseguirci, li attireremo lontano dalla città, perché diranno: ‘Si danno alla fuga come la prima volta’. E noi batteremo in ritirata. Quindi voi dovrete uscire allo scoperto e catturare la città; Geova vostro Dio ve la consegnerà in mano. Giosuè  8:5
Funzionò proprio come era programmato il piano.
Ai, Gerico, furono prese perché gli israeliti, avevano fede nel Dio di Giosuè.
Il popolo non conosceva il piano, ma solo quelli impiegati nei vari compiti, tuttavia ubbidirono scrupolosamente nei minimi particolari avendo fiducia nel loro condottiero.

Che dire di noi? Siamo al sicuro?
Si se ci rifugiamo dentro la torre e se ci sarà un piano, lo seguiremo con fiducia. Perché?
"Il nome di Geova è una forte torre: il giusto vi corre e riceve protezione." Proverbi 18:10

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