Pensate alla lotta dei contrasti nel cuore di Samuele e di sua mamma |
Sua madre Anna, sterile, desiderava un figlio e pregò e avvenne il miracolo e decise di dedicarlo a Dio, suo figlio allora unico, appena svezzato, in seguito comunque ne ebbe altri.
Ma vogliamo vedere le cose dal punto di vista del bambinetto?
Come si sarà sentito Samuele a 4 o 5 anni lasciato per così dire all'asilo con un vecchio sconosciuto, in modo permanente?
All'improvviso vivere in grandi ambienti nella penombra, lui che prima era vissuto all'aperto e al sole, ora si trovava in una specie di incrocio con un andirivieni di gente che venivano a offrire sacrifici animali, mediante lo sgozzamento e offerte bruciate, lui piccolo, alla gonna di chi si aggrappava?
Samuele dormiva nella camera senza finestre dove era posta l'arca dell'alleanza, all'interno del Tempio.
Samuele era solo?
No non era solo, perché era Geova che lo chiamava, e che gli è sempre stato vicino per tutto il tempo della sua vita.
Penso ai pianti che si sarà fatto negli angoli bui del tempio, pensando a sua madre e alla sua famiglia, e alla libertà di correre, ora era uno schiavetto tenero, indifeso, comandato da tutti.
Sappiamo il perché sua madre l'abbia dedicato, ma non sappiamo il:
Perché suo padre ha permesso di allontanarsene?
Perché il sacerdote Eli l'abbia accettato?
Potremmo dire che lo fecero per esaudire il voto della madre, ma non va dimenticato che loro erano anche responsabili del bambino, non era un oggetto.
Eli poteva essere suo bisnonno, e che dire dei suoi figli?
Solo lui c'era per ubbidire a tutti?
Con tutta la gente che c'era nel tempio, perché aprire le grandi porte all'alba toccava a lui?
Si auto svegliava?
Anche se per l'età aveva bisogno di dormire e alzarsi per ultimo, si alzava per primo, doveva aprire le porte del Tempio.
Eli il sommo sacerdote in carica non percepiva più la presenza di Dio, e come lui nessun altro la percepiva, tanto che Dio indirizzò la sua attenzione al piccolo Samuele, super ubbidiente, che per tre volte di notte fu chiamato, e di scatto si alzava e andava da Eli dicendo "eccomi mi hai chiamato?".
Poteva essere uno scherzo dei figli di Eli disubbidienti e ormai adulti e immorali, che volevano ridere alle spalle sue e del loro padre, tramite il piccolo.
Non fu così, ma fu Geova Dio a chiamarlo, perché aveva un messaggio diretto a lui e che riguardava la fine di Eli e della sua famiglia.
Samuele crebbe con incarichi eccessivi e impegnativi che annullavano i suoi giochi rendendo la sua infanzia molto seria e anche un pò triste.
In questo ambiente lontano da casa si forgiò un carattere rigido, non c'erano mezze misure.
Da adulto agiva con autorità indiscussa, nominava re e anche li detronizzava, dopo che in un primo tempo unse Saul come re, in seguito gli tolse il regno, perché il re Saul fu impaziente di aspettare Samuele, e offri in sua vece sacrifici animali non essendo autorizzato, disubbidendo al comando di abbatterli.
Si potrebbe pensare che Samuele avendo notato delle lacune in Saul voleva trovare una motivazione per detronizzarlo, e architettò gli eventi, ritardando a oltranza il suo arrivo e osservando forse in modo incognito, la reazione di Saul.
Ma non fu così perché Dio aveva gia deciso di togliere Saul da re e ungere Davide.
Samuele fu scrupolosamente ubbidiente per tutta la sua vita.
Quando Dio gli ordinò di andare da Iesse e ungere suo figlio come re su Israele, lo fece, e ogni volta che Iesse gli presentava un figlio, e che lui lo considerava idoneo per diventare un futuro re, si adeguava al pensiero di Dio che gli disse no, fino all'ultimo, il più giovane, Davide, un pastorello, che fu il designato.
Samuele non fece parola e lo unse come futuro re.
Samuele fu un bambino ubbidiente, alla madre, al sommo sacerdote, fu un giovane ubbidiente, e fu un vecchio ubbidiente, fu ubbidiente a Dio per tutta la sua vita.
Fu lui a coniare una delle frasi e principio più importanti della Bibbia che dice:
"....Ecco, ubbidire a Geova è meglio del sacrificio..." Samuele 15:22
Lui era il più adatto ad enunciare quel principio, perché era libero di parola riguardo l'ubbidienza.
Samuele fu un campione di ubbidienza.
Ma vogliamo vedere le cose dal punto di vista del bambinetto?
Come si sarà sentito Samuele a 4 o 5 anni lasciato per così dire all'asilo con un vecchio sconosciuto, in modo permanente?
All'improvviso vivere in grandi ambienti nella penombra, lui che prima era vissuto all'aperto e al sole, ora si trovava in una specie di incrocio con un andirivieni di gente che venivano a offrire sacrifici animali, mediante lo sgozzamento e offerte bruciate, lui piccolo, alla gonna di chi si aggrappava?
Samuele dormiva nella camera senza finestre dove era posta l'arca dell'alleanza, all'interno del Tempio.
Samuele era solo?
No non era solo, perché era Geova che lo chiamava, e che gli è sempre stato vicino per tutto il tempo della sua vita.
Penso ai pianti che si sarà fatto negli angoli bui del tempio, pensando a sua madre e alla sua famiglia, e alla libertà di correre, ora era uno schiavetto tenero, indifeso, comandato da tutti.
Sappiamo il perché sua madre l'abbia dedicato, ma non sappiamo il:
Perché suo padre ha permesso di allontanarsene?
Perché il sacerdote Eli l'abbia accettato?
Potremmo dire che lo fecero per esaudire il voto della madre, ma non va dimenticato che loro erano anche responsabili del bambino, non era un oggetto.
Eli poteva essere suo bisnonno, e che dire dei suoi figli?
Solo lui c'era per ubbidire a tutti?
Con tutta la gente che c'era nel tempio, perché aprire le grandi porte all'alba toccava a lui?
Si auto svegliava?
Anche se per l'età aveva bisogno di dormire e alzarsi per ultimo, si alzava per primo, doveva aprire le porte del Tempio.
Eli il sommo sacerdote in carica non percepiva più la presenza di Dio, e come lui nessun altro la percepiva, tanto che Dio indirizzò la sua attenzione al piccolo Samuele, super ubbidiente, che per tre volte di notte fu chiamato, e di scatto si alzava e andava da Eli dicendo "eccomi mi hai chiamato?".
Poteva essere uno scherzo dei figli di Eli disubbidienti e ormai adulti e immorali, che volevano ridere alle spalle sue e del loro padre, tramite il piccolo.
Non fu così, ma fu Geova Dio a chiamarlo, perché aveva un messaggio diretto a lui e che riguardava la fine di Eli e della sua famiglia.
Samuele crebbe con incarichi eccessivi e impegnativi che annullavano i suoi giochi rendendo la sua infanzia molto seria e anche un pò triste.
In questo ambiente lontano da casa si forgiò un carattere rigido, non c'erano mezze misure.
Da adulto agiva con autorità indiscussa, nominava re e anche li detronizzava, dopo che in un primo tempo unse Saul come re, in seguito gli tolse il regno, perché il re Saul fu impaziente di aspettare Samuele, e offri in sua vece sacrifici animali non essendo autorizzato, disubbidendo al comando di abbatterli.
Si potrebbe pensare che Samuele avendo notato delle lacune in Saul voleva trovare una motivazione per detronizzarlo, e architettò gli eventi, ritardando a oltranza il suo arrivo e osservando forse in modo incognito, la reazione di Saul.
Ma non fu così perché Dio aveva gia deciso di togliere Saul da re e ungere Davide.
Samuele fu scrupolosamente ubbidiente per tutta la sua vita.
Quando Dio gli ordinò di andare da Iesse e ungere suo figlio come re su Israele, lo fece, e ogni volta che Iesse gli presentava un figlio, e che lui lo considerava idoneo per diventare un futuro re, si adeguava al pensiero di Dio che gli disse no, fino all'ultimo, il più giovane, Davide, un pastorello, che fu il designato.
Samuele non fece parola e lo unse come futuro re.
Samuele fu un bambino ubbidiente, alla madre, al sommo sacerdote, fu un giovane ubbidiente, e fu un vecchio ubbidiente, fu ubbidiente a Dio per tutta la sua vita.
Fu lui a coniare una delle frasi e principio più importanti della Bibbia che dice:
"....Ecco, ubbidire a Geova è meglio del sacrificio..." Samuele 15:22
Lui era il più adatto ad enunciare quel principio, perché era libero di parola riguardo l'ubbidienza.
Samuele fu un campione di ubbidienza.
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